Pubblicato su politicadomani Num 91 - Maggio 2009

Inserto - Agenzia Sviluppo Liternum Napoli Nord
Il nuovo arriva dal Sud

Un approccio moderno allo sviluppo: diventare "enzimi" per cambiare il territorio dall'interno e fare rete per costruire un tessuto socio-economico capace di generare sviluppo e migliorare la qualità della vita

di Maria Mezzina

"Potrebbe essere un ghepardo, oppure una lince". È un giovane veterinario a parlare e lo dice a Tommaso Di Nardo e al Prof. Luca Meldolesi mostrando un foglio bianco in cui è riprodotta, in un nero perfetto, l'inequivocabile impronta di un felino, in cui sono chiarissimi i segni delle unghie non retrattili. Si tratta di un animale di grosse dimensioni perché, spiega, c'è una notevole distanza fra un'orma e l'altra.
È appena terminato il seminario organizzato dal dott. Di Nardo nella sede dell'Agenzia Sviluppo Liternum Napoli Nord a Giugliano, e stiamo facendo il percorso del giardino botanico con annessa uccelliera e recinti per gli animali in uno splendido habitat naturalistico che neanche il tempo incerto e uggioso riesce a rendere meno trionfante. Il percorso è collegato alla facoltà di veterinaria dell'università di Napoli Federico II e fa parte del complesso dove si trovano anche i locali dell'Agenzia.
Non posso fare a meno di pensare che quell'orma e quella presenza invisibile di felino, che ha allarmato la piccola comunità scientifica, è emblematica di una realtà che nel giuglianese sta cercando di far crescere un'altra presenza, e che ha tutta l'intenzione di lasciare sul territorio orme altrettanto e anche più profonde.
Si tratta appunto dell'Agenzia, una S.p.A. che nasce all'interno del PIT (Progetto Integrato Territoriale) "Area Giuglianese" promosso dalla regione Campania nell'ambito del POR (Programma Operativo Regionale) Campania 2000-2006 e guidato dalla Direzione Politiche Comunitarie della Provincia di Napoli.
L'Agenzia si è formalmente costituita nel giugno 2007 allo scopo di promuovere sul territorio dei sette comuni dell'area, Calvizzano, Giugliano, Marano, Melito, Mugnano, Qualiano e Villaricca, non solo "attività dirette al rilancio e allo sviluppo produttivo e occupazionale attraverso interventi di carattere anche sovracomunale con l'obiettivo di una migliore sintesi economica, culturale e sociale del territorio e di un moderno e qualificato processo di integrazione tra i Comuni" - come si legge nel depliant informativo che illustra il piano di sviluppo strategico dell'Agenzia -, ma di operare nel senso di una inversione di rotta e di mentalità in questa vasta e popolosa zona a nord di Napoli, che ha una sua fisionomia caratteristica e diversa dalla metropoli capoluogo di regione, e ha enormi possibilità e risorse ancora in gran parte nascoste, ma è poco presente sulla scena campana.
L'area di quello che una volta era chiamato l' "agro giuglianese", con i suoi 7 comuni, 133 kmq, 350.000 abitanti, con le sue 20.000 imprese registrate alla Camera di commercio, di cui solo 10.000 nel commercio al dettaglio e le altre in attività più propriamente produttive di beni e servizi, con la sua popolazione giovane e in crescita, costituisce una realtà innegabilmente proiettata verso il futuro. È in questa realtà che l'Agenzia si pone come elemento catalizzatore di idee e di energie; come luogo di raccordo fra le istituzioni e il territorio con le sue istanze economiche e sociali in termini di produzione, lavoro, servizi e, in generale, di miglioramento della qualità della vita e sviluppo; come strumento di orientamento e guida a servizio dei soggetti collettivi che rappresenta (pro loco, associazioni, enti, fondazioni, onlus, imprese e altre realtà produttive locali, privati cittadini) per aiutarli nella formulazione dei progetti di sviluppo, nella analisi di coerenza e fattibilità, e nella valutazione delle possibilità di finanziamento.
Un disegno complesso che vede l'Agenzia non già come "mediatore" nella distribuzione di denaro destinato ai progetti di sviluppo locale, ma come "tessitore", cioè elemento capace di creare reti sul territorio e di modificare il tessuto sociale dello stesso con l'infittirsi di queste reti attraverso il concorso e la partecipazione dei cittadini. Un'agenzia che, come è stato detto nel seminario ristretto a una quindicina di realtà fra istituzionali, produttive, di servizi e della comunicazione, faccia da "enzima" e con le sue varie componenti sia capace di creare una serie di "enzimi" sul territorio. Dove per "enzima", con una traslazione in senso sociale, come ha spiegato il direttore dell'Agenzia, Tommaso Di Nardo, si intende "un elemento in grado di catalizzare un processo (reazione chimica) che consiste in una accelerazione della velocità della reazione e quindi in un più rapido raggiungimento dello stato di equilibrio. Un enzima accelera le velocità delle reazioni chimiche senza intervenire sui processi che ne regolano la spontaneità. Il suo ruolo consiste nel facilitare le reazioni attraverso l'interazione tra le molecole che partecipano alla reazione e la parte di enzima in cui avvengono le reazioni, formando un complesso. Avvenuta la reazione, il prodotto viene allontanato dall'enzima, che rimane disponibile per iniziarne una nuova. L'enzima infatti non viene consumato durante la reazione".
Un progetto di trasformazione che non è né mastodontico né estemporaneo, come tanti che sono nati con il marchio della radicalità e che sono poi "evaporati". Non è mastodontico perché alla base c'è l'idea di coinvolgere le persone ai diversi livelli e di fare rete fra loro rispettando le specifiche peculiarità, caratteristiche ed autonomie e puntando sulla loro partecipazione e sul reciproco aiuto, dove l'agenzia si pone come occasione e luogo di incontro, di scambio e di crescita. Non è estemporaneo perché è il risultato operativo di strategie a lungo pensate, confrontate con ciò che accade nel mondo, discusse con economisti e studiosi dello sviluppo e con le migliori menti del mondo imprenditoriale e universitario, nei più avanzati convegni di studio in Italia e all'estero, coinvolgendo generazioni di studenti (dove per una generazione di studenti si intende la durata di un corso di laurea).
L'humus culturale c'è. Le competenze e le conoscenze ci sono. La volontà dell'Europa e della Regione di promuovere circuiti virtuosi di sviluppo socio-economico sul territorio ci sono, anche se non mancano freni di carattere burocratico-amministrativo, che si possono però superare. Ci sono anche tante realtà che si muovono e si stanno aprendo, sia pure faticosamente, a questo concetto di imprenditorialità e di cittadinanza attiva che è patrimonio italiano nelle arti, nelle scienze, nei commerci, nelle istituzioni: penso alla meravigliosa lezione di democrazia che ha accompagnato la nascita dei comuni, alla intraprendenza dei nostri mercanti viaggiatori e, più recentemente, alla forza della nostra Costituzione. Moltissime di queste realtà sono però delle "monadi", schegge isolate di energia positiva che non riesce a contagiare l'ambiente. Creare ponti fra queste monadi e fare da catalizzatore perchè abbiano la forza di diventare elementi di trasformazione e di crescita del mondo in cui sono immerse, è il progetto, la "mission" dell'Agenzia.
È questo ciò che è emerso dal seminario di conoscenza reciproca e di presa di contatto, finalizzato a questo progetto, del 23 aprile nella sede dell'Agenzia. È una prima tappa nella direzione di un processo di crescita con continuità, un passo dopo l'altro, la cui velocità dipende dalla capacità dell'Agenzia di lavorare sulle persone e dalla volontà di queste di aprirsi e di mettersi in gioco. Indispensabile, oggi, per sperare di avere un futuro e di lasciare un segno.

Hanno partecipato al seminario:
il prof. Luca Meldolesi, economista, docente di Economia Politica all'Università Federico II di Napoli, consigliere per l'economia di vari ministri di governo di destra e di sinistra, promotore di molte iniziative di successo sul territorio nazionale e all'estero.
Per le realtà locali erano presenti esponenti del mondo della comunicazione (Tv, stampa cartacea e online); esponenti del mondo imprenditoriale, dell'associazionismo e della cooperazione; esperti in ambiti quali promozione, sviluppo del territorio, amministrazione, marketing strategico; ed esponenti delle istituzioni locali (Enti e Comuni).
Per l'Agenzia Sviluppo Liternum erano presenti il Presidente, Enzo Napolano, Tommaso Di Nardo, direttore comunicazioni e marketing, e alcuni membri dello staff.

 

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